L'Arca dell'Alleanza - La Divinita e l'Eucaristia

Per quanto riguarda la successiva evoluzione dell’antico sacrificio totemico nella società sono sopraggiunti cambiamenti essenziali nell’atteggiamento nei confronti del padre, e forse anche nell’animale. Ricordiamo che il padre era rappresentato due volte: come dio e come animale sacrificio. I membri (fratelli) che si univano in bacchetto dovevano desiderare di divenire simili al padre, e cercando di soddisfare questo desiderio assimilando durante il banchetto totemico, parte dell’animale che ne rappresentava il surrogato.

Ma questo desiderio doveva restare insoddisfatto. Nessuno doveva o poteva arrivare all’onnipotenza del padre, cui tutti aspiravano. Così il risentimento nei confronti del padre, che aveva portato alla sua uccisione tramite l’animale totem, col tempo svanì, per cedere il posto all’amore e ad un ideale di assoluta sottomissione a questo stesso padre primitivo. In seguito, l’animale perde il suo carattere sacro, e cessano i rapporti tra il sacrificio e la festa totemica. Il sacrificio diviene una semplice omaggio reso alla divinità, un’autoprivazione in favore di un dio.
Dio si trova ormai talmente al di sopra degli uomini, che ora si può comunicare con lui solo attraverso un sacerdote. A causa dei profondi cambiamenti sopravvenuti nello stato di civilizzazione, non poté più mantenersi la primitiva uguaglianza democratica di tutti i membri del clan, a capo dell’organizzazione sociale si trovano allora dei re rivestiti di un carattere divino che esercitano un’autorità dispotica. I membri (i figli) sottomessi in questa nuova condizione non sono più responsabili del sacrifico in quanto è il dio stesso che lo richiede e lo ordina. Questo modo di concepire il sacrificio porta gli uomini ad abbandonare il culto del totem per quello della divinità cioè scegliendo un surrogato inferiore del padre per uno superiore. Nel corso di questa evoluzione, alla mancanza del senso di responsabilità del figlio, si aggiunse la sua tendenza alla rivolta.