Le Quattro lettere divine

Al giorno d’oggi pochi sanno cosa sia veramente la Cabala, associata, spesso erroneamente, ad attività legate alla superstizione, al gioco e così via.

La Cabala, in realtà, viene considerata la base fondamentale di ogni dottrina: è una complessa e antichissima filosofia che si occupa dei rapporti tra il mondo terreno e la divinità. Le sue radici risalgono al Talmut e all’Antico Testamento, ma la sua vera fioritura è avvenuta in parallelo con il cristianesimo di cui la Cabalah è sostanzialmente un’antagonista.

Semplificando per il momento al massimo il discorso: mentre i cristiani affidano la creazione a un Dio consapevole, i cabalisti credono che il mondo non sia stato creato da Dio, bensì, da un demone orgoglioso e stupido chiamato Demiurgo.

Dio esiste, per i cabalisti, ma è al di là di ciò che noi chiamiamo "esistenza": è un’entità alla quale l’uomo, imprigionato in un mondo tragico, può aspirare basandosi sulla propria forza e il proprio intelletto.

Fin qui tutto abbastanza semplice; le cose si complicano quando si tenta di decifrare le quasi inaccessibili strutture della Cabala. Queste si basano interamente su un diagramma, una specie di disegno conosciuto ai più come "l’Albero della Vita". Consiste in un percorso spirituale che l’uomo deve compiere attraverso dieci stati, detti Sephiroth o emanazione di Dio.

La Cabala dà grande valore ai simboli, è una sua importante branca è la Gematria, cioè l’interpretazione numerologica della Bibbia. Altrettanto importante e inquietante è il Tetragrammaton, le quattro lettere del nome di Dio, "Y H V H". Pare che chi riesce a pronunciarlo correttamente sia in grado, pensate un po’, a distruggere l’universo.

L’albero della vita o Sephiroth raffigura il percorso spirituale necessario, secondo i cultori della Cabala, per salire dal nostro mondo, il regno terreno, sino a raggiungere il Kerter, la corona di Dio che rappresenta la perfezione, cioè il potere supremo