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A scuola di Fanta-sciamanesimo: la creatività

I cultori dello sciamanesimo o meglio del fanta-sciamanesimo danno una grande importanza al legame fra fisicità e coscienza, ed è possibile, quando la coscienza si espande, facendo uscire il subconscio, scoprire l’anima e così giungere alla creatività. L’anima rozza, priva d’educazione artistica, non sa creare. E saper creare significa “inventare”. Chi può negare la parte occulta che esiste nelle belle arti? Così per la musica, la pittura, la scultura.

Molte sensazioni diverse producono su i vari organismi umani, delle quali solo una piccola parte viene compresa e sentita della coscienza ordinaria.

La necessità di uno studio sull’influenza che le belle arti esercitano sulla psiche, dona all’individuo la creatività, che sta nel crearsi “la vita”, quando questa è ostile, per espanderla alle arti eccelse quale la musica, la poesia, la scultura. Ma, certamente, non tutti esercitano la creatività nelle arti.

Il Fanta-sciamanesimo l’esercita nel crearsi un metodo di cura che va alla radice dei problemi fisici, con passi magnetici, invocazioni che sono vere e proprie liriche al divino, per ottenere la guarigione di chi abbiamo in cura. Così, nonostante il dominio della medicina tradizionale, si sta sempre più sviluppando l’interesse rivolto all’esplorazione della radice del subconscio, ispirato dall’anima e messo in pratica dalla creatività, rivolto come guida per la risoluzione delle sofferenze del corpo. Il fanta-sciamanesimo passa attraverso le dimensioni umane e, secondo me, il maggiore elemento d’attrazione dell’approccio olistico è il fatto che riconosce la nostra creatività attraverso l’anima (amore), rispetta profondamente l’equilibrio dell’energie umane attraverso mezzi che affermano apertamente che noi siamo molto di più che esseri puramente fisici.

Nel corso delle epoche, in cui il compito principale dell’uomo era quello della propria conservazione, tra pericoli di ogni sorta, la creatività espletò quel senso di “guida” che hanno gli animali selvatici, in parole povere “l’arte d’arrangiarsi” con l’associazione quotidiana e la competizione con altri esseri umani e con animali, in lotta continua per l’esistenza, fu responsabile dello sviluppo dell’istinto di sopravvivenza per l’uomo. Così iniziò a creare; la natura innata dell’uomo è dunque il prodotto di un grandissimo numero di anni di esperienza collettiva e ambientale. Questa esperienza collettiva che ha portato l’uomo a creare, fa parte dell’eredità dell’uomo come la sua costituzione biologica. Secondo lo sciamanesimo più antico, l’uomo non fa che utilizzare nell’arte della creatività la parte più antica del suo cervello e, quando lo mette a disposizione degli altri, attraverso scoperte, guarigioni e arte, non fa altro che usare inconsciamente il fantasciamanesimo.

Oggi, però, la stessa sopravvivenza è legata al bisogno di trovare l’equilibrio fisico, mentale, spirituale. Quello spirituale è il più necessario di tutti.

Unendo queste tre dimensioni, prima di saper come “guarire” se stessi e gli altri, scopriamo un sottile fluido che emana da noi: il magnetismo.

Anche se, fino a questo momento, non avete saputo niente di sciamanesimo, avrete senza dubbio sentito parlare di magnetismo. Di un grande attore, di un personaggio politico, di una grande diva, si sente infatti dire che hanno una personalità magnetica, in effetti sanno “creare” personaggi. In concreto, sono persone che sanno attrarre gli altri e dominarli.

Questa capacità non è che il risultato di una vera e propria emanazione fisica, cioè di un raggio che parte da loro e raggiunge quelli che essi vogliono raggiungere, perfino indipendentemente dalle distanze.

Il magnetismo personale non è dunque un modo di definire una qualità astratta, come la mente o l’anima, ma razionale, come la creatività attraverso l’arte. Ma come questa è una qualità concreta e imperiosa, quasi fisicamente palpabile, che ha origine dal superconscio e dall’anima, devo dire a questo punto che, nell’arte del fanta-sciamanesimo, i pensieri sono “cose” che ci dominano o che dominiamo.

È come se le persone dotate di creatività sapessero sempre quello che devono fare, al contrario di chi non ha sviluppato il magnetismo creativo, che continuamente brancola alla ricerca di un punto d’appoggio.

Ecco un piccolo, ma prezioso esercizio di fantasciamanesimo per aiutare una persona. E vi accorgerete come e quanta importanza ha la “fantasia creativa”.

ESERCIZIO

Se amate qualcuno e volete aiutarlo a realizzare un desiderio importante per la sua vita: tracciate su un foglio di carta bianca un cerchio e, all’interno del cerchio, un triangolo equilatero. Orientate il foglio in modo che un vertice sia verso l’alto e, poi, mettete al centro del triangolo la foto della persona cara, in modo che non fuoriesca dai lati del triangolo.

Ogni giorno, per cinque minuti almeno (e sempre alla stessa ora), sedetevi davanti alla foto in questione, fissatela, cercando di vedere la persona “come se” fosse realmente davanti a voi e “come se” fosse soddisfatta, in perfetta salute (se dovete guarirla da disturbi fisici o psichici); oppure, se aspetta dei soldi, cercate di vederla con le mani che si riempiono di soldi. Se è una persona che deve superare un esame, immaginatela che è perfettamente a suo agio e che “sa”; oppure, se cerca un posto di lavoro, visualizzate mentre firma un contratto d’assunzione, oppure, mentre siede per la prima volta al tavolo di lavoro.

Insisto: dovete creare la scena, farla vivere e viverla voi stessi come se “realmente” si svolgesse davanti a voi.

Senza questa condizione, creativa e fantasy, non si realizza niente. So bene che è difficile per chi è alle prime armi in fantasciamanesimo, ma se avrete fatto l’esercizio con la candela (lezione III) vi sarà meno difficile. Ed è a questo punto che comincerete a fare l’esperienza con il pensiero creativo: come esperienza sciamanica, come forza irresistibile che raggiunge il bersaglio prescelto nel momento voluto. Lo sentirete fluire, dalla profondità di voi stessi, come un fiume di energia che contiene in sé i germi della realizzazione, fin dal suo sorgere.

E, fin dalle prime esperienze, sapremo, che i comuni pensieri non sono che fantasmi che abusivamente, occupano la nostra mente.

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